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Ecco 10 curiosità sulla carta

Tutti noi, nella quotidianità, abbiamo a che fare con la carta: che si tratti di fogli per appunti, di libri, di riviste, di opuscoli informativi o di altro ancora siamo circondati da pagine di ogni genere e tipo.

Quanto sappiamo, però, di questo particolare supporto? Probabilmente poco o niente. Sei pronto per saperne di più? Bene, allora non ci resta che augurarti buona lettura.

  • Chi ha inventato la carta?

La carta è stata inventata nel lontano 105 d. C. in Cina da un funzionario dell’Impero, Ts’ai Lun. Per comporre questo nuovo materiale si servì di stracci uniti in un intreccio alla corteccia degli alberi e reti da pesca. L’Imperatore ne fu entusiasta perché era un materiale leggero, economico e resistente.

  • Quanto legno viene utilizzato per la carta?

Per realizzare la carta si utilizza l’11% del legno che si produce nel mondo, mentre il resto del legno viene utilizzato per creare energia e in segheria. Gli alberi più utilizzati sono i pioppi, perché crescono in fretta e costano poco; una volta tagliati vengono portati in fabbrica, scortecciati e tagliati a rondelle.

  • Qual è la carta ideale per un aeroplanino?

Il peso della carta deve essere medio, come il foglio A4 che si usa con le stampanti. La forma dell’ala, chiamata al singolare dato che è l’insieme delle due semi-ali, deve essere molto ampia se si vuole generare la spinta necessaria per far volare l’aereo; oppure stretta e allungata se si vuole far leva sulla velocità.

  • Quante volte si può piegare un foglio?

Sfatiamo il mito del foglio che si può piegare massimo 7 volte perché gli studenti di Southborough hanno raggiunto, grazie a vari calcoli, 13 pieghe… quasi il doppio! La prova è stata realizzata al Massachusetts Institute of Technology e, astutamente, gli studenti hanno utilizzato per la prova un rotolo di carta igienica molto sottile, lunga 8,5 km.

  • Quanti tipi di carta esistono?

La carta viene classificata in base alle caratteristiche che possiede e per cosa viene utilizzata, si suddivide in: carta igienica, carta alimentare, carta anti-fiamma, carta grafica e carta termica.

  • Perché taglia?

La carta taglia perché i fogli sono molto sottili e dunque affilati. Quando ci tagliamo con la carta danneggiamo solo una piccola parte della pelle ma, essendo molto superficiale, il nostro corpo non fa in tempo a stimolare i meccanismi di difesa, come il sanguinamento, quindi la cute resta aperta fino a quando non si rimarginerà.

  • A che temperatura brucia la carta?

La temperatura alla quale la carta brucia spontaneamente trova riferimento nel libro scritto da Ray Bradbury nel 1953, intitolato Fahrenheit 451, il cui titolo corrisponde proprio ai gradi secondo i quali la carta brucia spontaneamente. I 451 gradi Fahrenheit corrispondono a 232,5 gradi centigradi; alcuni tipi di carta, però, bruciano a temperature differenti, come i fogli di giornale a 180 gradi centigradi e le carte più spesse e calandrate che raggiungono i 300 gradi centigradi.

  • Quante volte può essere riciclata?

La carta è il materiale più riciclato in Europa: 2.000 kg vengono riciclati ogni secondo. Ma attenzione: può essere riciclata al massimo 7 volte perché le fibre mano a mano si deteriorano.

  • Materie prime alternative

Prima dell’avvento del legno come materia prima per produrre la carta, venivano utilizzate fibre di gelso, lino, stracci di cotone e canapa. In Thailandia l’azienda Elephant Dung ha recentemente sperimentato un altro materiale, ovvero le deiezioni degli elefanti, per le sue proprietà, come la ricchezza di fibre vegetali.

  • Carta e creatività

La quantità di cose che si possono fare con la carta è impressionante. Basta un po’ di fantasia per creare vestiti dell’alta moda parigina, come Isabelle de Borchgrave o come Sena Runa, che grazie alla tecnica del “paper quilling”, ha finalmente trovato il lavoro che fa per lei; questa tecnica consiste nell’arrotolare, modellare e incollare strisce di carta per comporre disegni decorativi.

 

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Settore cartario: scopri gli strumenti utilizzati

L’industria cartaria è nello specifico il settore manifatturiero formato dalle cartiere, la cui funzione è produrre carta e cartone, ma anche semilavorati e supporti per la stampa e l’imballaggio.

Il settore della carta si distingue sia dall’industria della cellulosa e della pasta legno che fornisce la materia prima per la lavorazione della carta, sia dall’industria cartotecnica e dell’imballaggio che invece utilizzano i semilavorati delle cartiere.

All’industria della carta, di solito, è attribuita la produzione di un’unica tipologia di prodotto, ma può anche produrre prodotti cartari differenti ed innovativi. A seconda dell’uso cui è destinato il prodotto finale, distinguiamo le seguenti attività produttive:

  • carta igienico sanitaria;
  • carta e cartone per l’imballaggio;
  • carte grafiche;
  • carte tecniche industriali (carta abrasiva, carta per avvolgimenti elettrici, carta per laminati plastici, eccetera).

La carta e il suo processo produttivo

Il processo produttivo della carta è suddiviso nelle seguenti fasi:

  • preparazione dell’impasto: la cellulosa e la carta riciclata vengono spappolate in apposite tine ed unite ad altre materie prime. Dalle tine di mescola, l’impasto viene quindi mandato alla macchina continua;
  • fabbricazione del foglio: grazie ad un processo senza interruzioni, la macchina continua feltra l’impasto asciugandolo e formando un foglio umido. Il risultato viene poi fatto seccare, lisciato e arrotolato su una bobina;
  • allestimento: riguarda tutte quelle operazioni effettuate sul nastro carta, che lo trasformano in prodotto finito (riavvolgimento, taglio, imballaggio, eccetera).

In alcune cartiere, specialmente quelle che producono carta per settore grafico, avvengono delle lavorazioni del foglio dopo che esso è stato prodotto dalla macchina continua. Esse sono solitamente:

  • patinatura: applicazione di una patina, composta da una miscela di pigmenti in sospensione acquosa, su ogni faccia del foglio per esaltare e migliorare la qualità del bianco, lisciare la superficie e renderla più ricettiva all’assorbimento dell’inchiostro esaltandone la resa cromatica in fase di stampa;
  • calandratura: le calandre sono dei rulli orizzontali che fanno parte della macchina continua e vengono utilizzate per conferire alla carta una finitura molto liscia e lucida, satinata;
  • marcatura: processo per il quale i fogli vengono marcati per renderne più facile il conteggio con la tolleranza di un foglio in più o in meno
  • taglio: è l’operazione dalla quale si può ottenere una bobina di carta di una dimensione particolare, oppure i classici fogli.

Nel nostro Paese ci sono circa 200 stabilimenti che producono oltre 11 milioni di tonnellate di carta ogni anno. Difatti, il nostro territorio trova posizione tra i primi 4 paesi europei.

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La storia della carta

“C’era una volta, quasi 2000 anni fa…”. Potrebbe iniziare esattamente così la storia della carta, che è antica quasi come il mondo!

La storia della carta infatti, è iniziata nel 105 d.C. in Cina, quando l’eunuco Ts’ai presenta all’Imperatore la sua nuova invenzione. Infatti, prima di questa scoperta, i documenti venivano scritti su bambù o su seta, due materiali che risultavano essere poco idonei per il loro peso o per il costo elevato. Per cui, scoperta la tecnologia per fabbricare la carta partendo dalla corteccia, si capì subito l’importanza e il valore che aveva e la Cina mantenne a lungo il segreto.

Affinché la carta esca dalla Cina e raggiunga Samarcanda, bisogna attendere fino al 750 d.C., periodo in cui il governatore del Califfato di Bagdad cattura due fabbricanti di carta cinesi per rubare i segreti della produzione di questo materiale ancora sconosciuto.

Fu da allora, che la storia della carta ha altre date fondamentali che ne segnano le tappe di sviluppo.

Proprio in Italia, fu la Sicilia la prima regione ad ospitare un impianto di produzione della carta, sotto il dominio islamico. Nel 1200 l’industria cartaria si diffonde in tutto il mondo mediorientale e anche l’Italia vede nascere le cartiere di Amalfi e Fabriano e, secolo dopo secolo, molti paesi europei ebbero i loro impianti per la produzione della carta: la Francia, l’Inghilterra e poi l’Olanda furono i paesi che più degli altri diedero il loro contributo alle tecniche di produzione e, in particolare, di sbiancamento della carta che, grazie all’invenzione della tipografia mobile, divenne un bene sempre più richiesto per la stampa dei libri.

Nel 1600 però, l’industria subisce una dura battuta d’arresto a causa della peste: la carta era infatti prodotta partendo dagli stracci ma, per fermare il contagio, venivano fatti bruciare, eliminando così, di fatto, la materia prima per la produzione di questo materiale. Sarà l’Olanda, nel 1800, a dare il via alla produzione della cellulosa dal legno, dopo che i tentativi con l’ortica, la felce, il luppolo e il mais diedero pochi risultati. E, nel 1880, fu inventato un procedimento che permetteva di ottenere anche una carta molto robusta: la carta Kraft, una vera rivoluzione per il mondo dell’imballaggio. Grazie alla pasta di legno, la produzione della carta diventò di massa, con la conseguente caduta di prezzo che la trasformò da prodotto di lusso a prodotto di largo consumo.